U10 al Torneo Federico II – Jesi – 05/05/2019

8 Maggio 20190
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Jesi, 05/05/2019 reportage Under 10

Il mattino si é presentato grigio, ma nessuno si è rabbuiato.
La speranza che la giornata possa migliorare é più forte, in fondo già il sabato ci ha sorpreso con un bellissimo pomeriggio di sole, al mare, con la gioia di ragazzini che corrono sulla sabbia, giocano, si allenano e sono sereni¡ tutta la squadra é li, lontana dal resto. Quindi ognuno sa che la giornata promette.

Alle 9 tutti presenti sul campo. Si inizia : le squadre entrano in campo, si schierano per il saluto e guardano i genitori in tribuna. L’espressione dei nostri bimbi é quella di chi si é appena accorto di qualcosa , come a dire:”ah ! ci siete anche voi”. Poi guardano gli avversari e li omaggiano col solito caloroso URRÀ, ripiombando subito nella giusta concentrazione. Pronti e via , si comincia . Non c’è il torpore del sonno che spesso ha condizionato i primi incontri , sono attenti, ordinati . L’incontro procede con armonia: belli gli scambi, i passaggi, i sostegni. La squadra é compatta. Sugli spalti i tifosi non sono sorpresi , sanno che quando non dormono sanno fare bene.

Prima pausa tra una partita e l’altra e una pioggerellina si presenta a infastidire, e la convinzione che il meteo tenga é appena scalfita: ma se si mantenesse così sarebbe accettabile.
Secondo incontro: chissà se i ragazzi possano ripetere la prestazione? La risposta non tarda: ancora meglio della prima prova! Bravi, ma la pioggia aumenta. Tra i genitori, supporters di parte, sale l’apprensione che pioggia e freddo possano inficiare la prova dei loro campioni e ci si adopera per mettere al riparo gli atleti con l’ombrellone. Ma la squadra impressiona: sembrano snobbare la pioggia, il riparo, sembrano ignorare tutto insomma; sono tutti intorno al coach, attenti e concentrati a non perdere nemmeno una battuta di quanto offerto loro dal proprio timoniere. Ora la pioggia é aumentata e i genitori sanno di non poter fare più niente; sperano solo che non gelino e che continuino a divertirsi, infondo il weekend marchigiano ha già dato molto : allegria , spensieratezza, sapere che stanno bene insieme e si divertono; il resto sarebbe in più e già potremmo accontentarci.

La terza gara ci vede sempre all’altezza. Oggi vanno, e vanno forte! Prima della quarta gara arriva la notizia che gli incontri del girone si riducono a 4: una squadra non si è presentata ed ora ci tocca Jesi, c’è in palio il primato del girone e la possibilità di disputare poi la finale per primo e secondo posto del torneo. Noi genitori vogliamo il meglio per loro e ci teniamo, siamo emozionantissimi: increduli, tremanti di speranza e anche un po’ impacciati di fronte a tanta nostra emotività. Tra noi c’è chi si defila , chi incita, chi li copre con le giacche, insomma la nostra apprensione trapela , pure troppo , e in tutto sto trambusto le parole più belle che sento sono queste: ” non li carichiamo… “ ; e poi rivolte a loro : “giocate bene!”. I bambini, gli atleti, invece sono compatti: raccolti come una testuggine sotto l’ombrellone e con un’appendice di ombrelli ad integrare la protezione per tutta la formazione. Ripetono a turno:” ADESSO ABBIAMO JESI!!!” . Il loro tono é perentorio, sono consapevoli dell’avversario ma ancora di più della loro propria forza: la compattezza! Hanno chiaro l’obbiettivo, che tutti condividono con lo stesso identico piglio. Onestamente non son certo di cosa possa davvero essere. Azzardo che forse vogliono la barba del granitico coach. Finalmente ci defiliamo e li lasciamo a Lui. Il solito capannello intorno a Lui , un’ immagine particolare frutto dell’interpolazione tra quella di chioccia coi pulcini e di domatore tra i leoni: protegge, motiva, impartisce gli ordini. Notate bene inoltre che non strilla. Si distingue sempre dagli altri allenatori di categoria che strillano, aggrediscono.

Iniziamo contro Jesi. Signori, una gara dura! Sugli spalti ancora di più . Gli avversari sono tosti, si propongono con audace determinazione. Sono ordinati e non sbagliano niente. I nostri non sono da meno, anzi . La nostra gara é perfetta. Il testa a testa é avvincente . La prima meta é nostra e mentre spero che da ora in poi sia tutto in discesa, pareggiano. Di nuovo avanti, non molliamo di un millimetro e loro pareggiano e si ripropongono veementi. E ancora e ancora. Poi assisto a qualcosa di straordinario : i nostri difendono estenuantemente, siamo a ridosso della linea di meta , Jesi spinge al massimo , ma per ben due volte i nostri li riacchiappano a un niente dalla meta e fisicamente li prendono , li sollevano e li allontanano. Sto per cedere, Cedo, e quasi mi rassegno allo svantaggio , io. In questi interminabili istanti cerco di consolarmi pensando che devo essere contento per la prova che comunque è SUBLIME. “Punterò su questo se dovessi consolarli” ripeto tra me; sono rassegnato io. Ma i nostri no! affatto!!! Tengono durissimo e finalmente ripartono per la definitiva meta della vittoria . Ha vinto il Rugby, come sempre, ma hanno vinto i nostri. Grandissima é la gioia dei nostri cuccioli . Meraviglioso assistere. Ma non è finita… ci attende la Finalissima con la prima dell’altro girone, il Siena.

Cala un po’ di tensione, esco dall’ apnea con cui ho assistito al finale della partita. Seguo i ragazzi che ora si ritirano negli spogliatoi. Forse serve aiuto: vanno asciugati, cambiati, ritemprati; li aspetta il pranzo e poi la Finale. Mentre andiamo arriva la notizia che l’organizzazione, causa mal tempo e previsto peggioramento, ha deciso di disputare subito le finali. Dietro front, di nuovo in campo. Ma la nostra é l’ultima in programma. Cazzo, quattro partite prima e poi la nostra. Ci sistemiamo in tribuna a rifocillare i nostri coi Kinder. Si chiacchiera, ci si scalda , si sta uniti, si attende. Nessun commento. Poi Lui li riporta in campo, col freddo star seduti non aiuta . Si attende in uno stato di torpore da freddo e dall’incognita dell’avversario che nessuno ha mai visto giocare, figuriamoci se a un genitore gli poteva venir voglia di allontanarsi dal proprio cucciolo per spiarli? Sappiamo solo che anche loro le hanno vinte tutte.

Sappiamo anche che con Jesi hanno fatto l’impresa. Già mi basta. Chi mangia , chi beve , chi chiacchiera. Si attende. Piacevole conversazione con un dirigente Arnold che manifesta orgoglio e soddisfazione per l’andamento dell’evento sottolineando che “siamo gli unici ad aver presentato, tra l’altro, due gruppi Under6!”. Complimenti, inorgoglisce davvero!!!

Ci siamo. Sta per iniziare. Interminabili minuti di attesa dove ogni genitore si preoccupa: speriamo vada bene , che giochino bene, che giochi bene, che non si facciano male… che si divertano e che la sfiga non ci attanagli. Già , Mi concentro sulla CABALA: mi sono accorto di aver assistito a tutti gli incontri disputati nella medesima posizione. Quindi , con ossessione maniacale, mi rimetto sotto la tettoia nello stesso identico posto, sistemo l’ombrello vicino alla paratia e a contatto col piede sinistro, lo zaino con la zip rivolta verso me sulla panca alla mia destra, il tablet in mano sinistra e il telefono sulla destra. Ho freddo, metto su un altro giacchetto impermeabile solo perché era già con me nello zaino dalla prima partita, e poi perché nelle altre partite non avevo sofferto il freddo, la logica é semplice: niente freddo, niente sfiga. Penso di esagerare, poi mi accorgo che tutti nutrivano gli stessi pensieri. Addirittura due mamme ne discutono e rendendosi conto che nelle altre partite non avevano stazionato in tribuna, armate di ombrellino scendono di nuovo a bordo campo sotto una pioggia ormai scrosciante . Tutti ai nostri posti ! Si comincia , c’è il Siena … c’é il temporale! Si, si sono aggiunti tuoni e fulmini… gli stessi che i nostri cuccioli scatenano in campo. Oggi sono leoni! ruggiscono ! C’è profumo di vittoria, e … di schiuma da barba! Scambio sguardi increduli con altri genitori … “ma so’ i nostri!?”, “succede davvero?”, “oggi so’ stati FENOMENI”.

HA VINTO IL RUGBY,

Un momento dolcissimo é stato quando mi accorgo che i compagni delle altre Under si erano radunati in tribuna per tifare, in barba alla CABALA, e hanno intonato una strepitosa canzoncina per omaggiare la 10 e incitarli.

HA VINTO IL RUGBY,.

Un altro momento strappacuore é quando nello spogliatoio comune, dove ci stiamo asciugando dal fango, dal sudore, la pioggia e il freddo, rientra la 12.
Una squadra ferita dalla sconfitta nella loro finalina. Mi rendono partecipe raccontandomi parte del loro dolore e uno di loro in lacrime per la delusione si avvede dei compagnetti , si interrompe, e con voce strozzata dal pianto dice: ” bravi dieci”, facendo una carezza a un compagno più piccolo.

HA VINTO IL RUGBY,

Poi entrano Coach Mario e Coach Giorgio. il primo ci gratifica con i complimenti per tutti, il secondo si mette a stilla’:” A SQUADRA DE SCARSI… MA CHI V’ALLENA?!”. Giorgio lo sa, e i ragazzi lo gratificano rinfacciandoglielo: “anche te!”

E allora GRAZIE: agli amici con cui ho condiviso tutto il weekend per la squisita compagnia,; al resto della compagine dei genitori che pur frequentandoci poco sembriamo compagni da una vita; grazie agli accompagnatori e uno speciale per Zio Frank, l’amico Francesco, per lo zelo proferito , per la fatica e l’impegno sostenuti e per l’aiuto e il sostegno offerto alla squadra e al Coach; Già il Coach, Lui , il granitico, il Padre Pio del Rugby, a STEFANO , dal cuore , la passione e la zelante dedizione così grandi che ,fusi insieme come lievito, gli hanno permesso di far crescere tutti i nostri figli nel corso della stagione. GRAZIE GRANDE STEFANO! UN GRAZIE GRANDE QUANTO TE!

E grazie ai ragazzi per come hanno saputo interpretare lo spirito del Rugby in questa avventura marchigiana . Grazie agli assenti e ai loro genitori : chi della squadra non ha potuto partecipare era comunque in campo, quello stesso rettangolo di conetti condiviso più e più volte, dove le esperienze, gli errori e gli onori di ognuno hanno permesso a tutti di crescere, hanno fatto crescere l’intera U10.

Quindi grazie Under10, per le emozioni che ci avete donato e per aver scritto questa paginetta che é e resterà nella Storia dell’ Arnold Rugby Roma.

Jesi, 05/05/2019

HA VINTO IL RUGBY,
HA VINTO L’ARNOLD!
GRAZIE ARNOLD !
URRÀ, URRÀ, URRÀ!!!

Papà Andrea

 

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