Ogni partita di rugby è unica. Non importa chi incontri sul campo, quello che fa la differenza, arrivato ad un certo punto della stagione o ad un certo punto del lavoro svolto nei mesi, negli anni, è il modo in cui affronti la partita. Non è uno sport in cui “l’estro individuale” determina l’esito di un match ma la differenza la fa quanto il collettivo si sente sicuro di se, e per sentirsi sicuro di se, un collettivo, ha bisogno che ogni singolo abbia fiducia nei suoi compagni.
Non è retorica, perché è una cosa che un osservatore, nemmeno troppo esperto, può osservare ogni “domenica”.
Sabato, che per la U14 è la “domenica”, si è visto questo. 13 ragazzi sicuri di se, sicuri del gruppo e sicuri dei propri compagni. Con le idee chiare. Idee che nascono spontanee al presentarsi di una situazione, sempre diversa e affrontata sempre diversamente. Niente schemi, niente soluzioni “confezionate”. Il lavoro di Valerio e Leo in questi mesi, è sempre stato orientato al raggiungimento di questo obiettivo. Lo schema spesso è vincente ma non sempre applicabile e sicuramente mai applicabile se non si è in grado di interpretare cosa stia capitando davanti alla propria linea di attacco o di difesa.
I ragazzi hanno affrontato molte delle loro paure, dal luogo dell’incontro, al nome della squadra che avevano davanti, questa volta senza cercare “alibi” ma provando ad andare oltre. Oltre la migliore prestazione mentale e fisica mai messa in campo fino ad ora.
Ci sono riusciti alla perfezione, mettendo da parte la paura semplicemente guardandosi e dicendo a se stessi e agli altri che “la palla è ovale”, sia per noi che per l’avversario.
Presenti su ogni pallone, difendendo anche quando il risultato poteva concedere tranquillità, andando a segnare l’ultima meta a 30 secondi dalla fine, a risultato oramai acquisito.
Ora, arrivati a questo punto, è necessario cementare quelle convinzioni che gli hanno permesso quel gioco e che solo chi crede in se stesso riesce ad esprimere.
Un ringraziamento al lavoro di Valerio e di Leonardo, un ringraziamento sempre caloroso ai genitori che ci stanno dando fiducia e che stanno interpretando magnificamente quello che l’Arnold Rugby pensa debba essere il sostegno ai propri figli, ai loro tecnici e all’Associazione.
Continuiamo tutti su questa strada.
Let’s go Arnold
-Papà Emidio-